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In tema di sicurezza, intesa come controllo, queste sono le tre figure che in Italia svolgono privatamente servizi di sorveglianza.

Al di la delle particolari funzioni sulla tutela delle persone proprie solo ed esclusivamente delle forze di polizia, tutte le altre mansioni, quali la sorveglianza di beni mobili ed immobili, posso essere affidate ad istituti di vigilanza privati.

Gli istituti di vigilanza privati hanno il compito di garantire sulla condotta del personale nei confronti dei clienti, infatti, al momento dell’assunzione, si affidano ai controlli previsti dalla burocrazia, affinchè abbiano delle prove certe della buona condotta della persona che dovrà ricoprire un ruolo importante, talvolta fondamentale.

Nel dettaglio le tre tipologie di vigilantes possono espletare ruoli differenti, da cui derivano responsabilità ed autorizzazione differenti.

Le Guardie Particolari Giurate, per semplificare, possono essere considerate il gradino più alto tra le tre, infatti sono le figure in grado di ricoprire il ruolo di maggior responsabilità.

Le GPG, a differenza delle GG e degli operatori civili, hanno l’autorizzazione al porto d’armi, quindi sono in grado di fornire servizi di sicurezza armata, durante i quali è concesso loro l’utilizzo dell’arma per difesa personale.

Le Guardie Particolari Giurate sono “decretate”, ciò significa che è stata conferita loro la nomina dal prefetto, ed hanno completato l’iscrizione alle liste previste con il Giuramento di Nomina.

Per ottenere la licenza prefettizia che conferisce il titolo e l’autorizzazione ad espletare l’attività di GPG si deve compiere un iter burocratico specifico e ben descritto nell’Art.138 del TULPS, dove sono inseriti anche tutti i requisiti necessari per poter accedere a tale nomina.

Essendo in possesso dell’autorizzazione all’uso di armi in servizio, va da se che la persona al momento della nomina deve aver presentato anche regolare autorizzazione al porto d’armi.

In una situazione simile ma non uguale si trovano le Guardie Giurate, che sono sempre decretate, quindi nominate dal prefetto ed iscritte nelle apposite liste, ma a loro non è concesso l’uso ne la detenzione di armi da fuoco, almeno in servizio.

Una GG può essere in possesso dell’autorizzazione al porto d’armi in veste personale e privata, questo non gli da in alcun modo la possibilità di utilizzare armi da fuoco durante il servizio.

Come le GPG, anche le GG devono ottenere la licenza prefettizie attraverso la certificazione dell’esistenza di determinati requisiti comprovati da appositi controlli e perfezionare il tutto con il giuramento pronunciato in presenza del prefetto.

Entrambe queste due figure, nonostante la differenze sull’uso di armi da fuoco, sono autorizzati allo svolgimento delle medesime mansioni, rientra nei loro compiti la possibilità di tutelare e sorvegliare beni mobili ed immobili e la facoltà di intervento preventiva, e di chiamata alle forze di polizia a cui spetta il compito in intervenire concretamente.

Oltre alla mansione principale ed esclusiva delle GPG e GG, queste hanno la possibilità di espletare anche altri compiti non specifici per cui non è richiesta particolare autorizzazione ne nomina, lavori che generalmente vengono eseguiti dagli Operatori Civili.

Gli Operatori Civili, come appena accennato, fanno parte di un istituto di vigilanza ma non necessitano alcuna nomina da parte del prefetto, ne di autorizzazioni particolari per poter svolgere i loro compiti.

Gli operatori Civili generalmente si occupano di servizi di portierato, reception, centralino, controllo entrate ed uscite ma assolutamente non possono dedicarsi alla tutela o sorveglianza di nessun tipo di bene, compito esclusivo delle Guardie Particolari Giurate o delle Guardie Giurate.